Amore · Diario

DALL’ALTRA PARTE.

Chissà come deve essere stare dall’altra parte…

No. Non sto parlando di cosa c’è dopo la morte nè sto annunciando una mia svolta gay.

Non è un discorso così profondo, questo.

Mi spiego meglio.

Come deve essere quella per cui un’altra viene lasciata? Quella che non ha bisogno di affliggersi di paturnie perchè, semplicemente, non ha motivo di averne.

Lei si prepara per uscire. Ed è una di quelle che sceglie l’abito in cinque minuti, perchè a lei sta bene tutto.Un velo di trucco perchè non ha occhiaie o brufoli da mascherare, soprattutto non deve nascondere strati e strati di insicurezza.

Esce una sera ed incontra la persona giusta che, dopo poche sere, professa amore eterno e le offre una relazione stabile, duratura.

Cos’ha una “ragazza dell’altra parte?”  Come dannazione fa?! Ci sono delle doti? Una ricetta segreta? Un patto col diavolo?  Come si fa a svegliarsi la mattina ed essere una “dell’altra parte”?!

Diciamocelo.. ce l’avete anche voi un’amica così.Quella che ogni sera prende sonno dopo aver ricevuto il messaggio della buonanotte e, allo stesso modo, si risveglia con un bip del cellullare.

Chissà come ci si deve sentire ad essere la scelta, non l’opzione o un hobby per trascorrere meglio le serate in attesa di trovare quella “giusta”? Chissà come ci si deve sentire ad essere l’ultimo contatto controllato su whatsapp o il primo numero in rubrica. Deve far sentir bene, gonfi di orgoglio.

Chissà.

E mi saprei comportare dall’altra parte? Sarei perfetta come lui mi vede?

E figa? Dio, sarei figa almeno dall’altra parte?

Quello non lo sono stata mai. E non dico di essere brutta.. ma, certo, mi manca quell’atteggiamento da “figa” che mi fa sentire a mio agio al centro delle attenzioni di qualcuno. Al contrario, io mi ci sento fuori luogo, inizio a interrogarmi sul perchè di tante gentilezze e finisco col credere che mi stiano prendendo in giro.

Perchè non sono mai stata dall’altra parte. Ecco perchè probabilmente non mi ci saprei comportare. Farei casino comunque, dall’altra parte.

Non ho mai avuto quella sicurezza di fare sempre la cosa giusta e dire sempre la cosa esatta. Sono sempre stata al di fuori di tutto ciò, sempre stata da “questa parte”.

Eppure, chiunque direbbe che c’è stato qualche cuore che anche io ho spezzato. Qualche ferita che ho lasciato sanguinare in qualcuno, fregandomene.

Non me ne sono mai accorta? E’ possibile?

Credo di sì.

Ci sono stati degli sguardi che non ho corrisposto, delle attenzioni che non ho apprezzato, delle avances che mi hanno annoiato. E ci sono stati, al di là di quegli sguardi, delle persone che ho ferito. Forse per cinque minuti o forse per mesi. Ma, sì, ci sono stata anche io dall’altra parte.

Non saprei dire se mi ci sono ritrovata a mio agio. No, non credo faccia per me.

Quindi, scelgo di restare dalla “mia” parte. Dove qualcuno mi sceglierà.

R.

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